CAPITANO DI
VASCELLO MOVM GIORGIO GIORGIS (1897-1941)
COMANDANTE L’INCROCIATORE
“FIUME”
Guardiamarina
nel 1916 partecipa alla I GM imbarcato sull’Andrea Doria, poi al comando
del pontone armato
“Vortice” si distingue nella difesa del Basso Isonzo; Sottotenente di
Vascello nel 1917, Tenente
di Vascello nel 1918, dopo il conflitto fa parte della Commissione
Internazionale di Controllo a Vienna.
Frequenta il
Corso Superiore
(1922-1923), quindi ricopre vari incarichi in Patria e all’estero,
riorganizza le Forze navali Iraniane, nel 1936 opera nel Comando
Superiore Africa Orientale; Capitano di Vascello nel 1938 è addetto
Navale a Tokio, rimpatria all’inizio della II GM ed è posto al comando
dell’Incrociatore “Fiume” con il quale partecipa alle battaglie di Punta
Stilo e di Capo Teulada.
Nello scontro
navale di Capo Matapan (28
marzo 1941), il “Fiume”, alle ore 23,15, mentre si dirige in soccorso
dell’Incrociatore “Pola” immobilizzato da siluro aereo, è
improvvisamente centrato
dalle salve di alcune corazzate britanniche in agguato che lo riducono
ad un groviglio di materia e di fuoco, Giorgis, ferito al capo e
sanguinante, scende fra i marinai rincuorandoli e, riuniti a poppa,
lanciano il saluto al Re.
I marinai scesi
nelle zattere, vedono fra il bagliore degli incendi il loro fiero
comandante salire verso la prora e poi scomparire fra i flutti con la
nave che tanto aveva amato.
Decorazioni:
MOVM, 2 MBVM, 1 CGVM, 1 MA di 2° Classe per lavoro utile alla Marina.
L’università di
Padova gli conferisce la laurea “honoris causa” in ingegneria.
CAPITANO GENIO
NAVALE MOVM GIORGIO MODUGNO (1911-1941)
DEL CACCIATORPEDINIERE “VITTORIO ALFIERI”
Sottotenente
G.N.(Genio Navale) nel 1932, consegue la laurea in Ingegneria Navale e
la promozione a Tenente nel 1935, raggiunto il grado di Capitano è
successivamente sulle navi “Giulio Cesare”, “Zara” e sul CT “Da Noli”
con il quale , iniziata la II GM, partecipa a numerose missioni di
scorta ai convogli.
Nel 1941 prende
imbarco sul CT “Vittorio Alfieri” in qualità di Capo Servizio G.N. della
Squadriglia, nello scontro di Capo Matapan del 28 marzo la sua unità
subisce duri colpi ed egli con ammirevole serenità dirige le operazioni
per fronteggiare i danni provocati dal tiro nemico per mantenere fino
all’ultimo l’integrità combattiva delle nave, malgrado gli incendi, gli
scoppi delle riservette delle munizioni e il dilagare del vapore.
Modugno dopo
l’affondamento del CT raggiunge
a nuoto la zattera ricolma di naufraghi, ferito rinuncia a prendervi
posto prodigandosi con la parola e con l’esempio per disciplinare
l’assistenza ai feriti più gravi e ai più deboli, finchè stremato
scompare tra i flutti.
CAPITANO DI
VASCELLO MOVM GIORGIO RODOCANACCHI (1897-1941), COMANDANTE
L’INCROCIATORE LEGGERO “ALBERICO DA BARBIANO”
Guadiamarina
nel 1916 partecipa alla I GM; Capitano di Corvetta nel 1938, Capitano di
Fregata nel 1934, ha incarichi e comando di unità, dal 1936 al 1937
dirige il Comando Marina di Tobruk, poi quello de La Maddalena e infine
assume la carica di Sottocapo di Stato Maggiore presso il Dipartimento
Militare Marittimo di Taranto.
Capitano di
Vascello nel 1940, nel maggio 1941 assume il comando dell’Incrociatore
Leggero “Alberico da Barbiano”.
La notte del 13
dicembre 1941, la IV Divisione Incrociatori “Alberico da Barbiano”,
“Alberto di Giussano”, scortati dalla Torpediniera “Cigno”, sotto il
comando dell’Ammiraglio Antonio Toscano ( che alza la sua insegna sul
“da Barbiano”) naviga verso Tripoli con un pericoloso carco di benzina,
munizioni e viveri, le nostre navi venute improvvisamente a contatto
ravvicinatissimo con unità nemiche reagiscono vigorosamente con
le artiglierie, ma poco dopo il “da Barbiano” colpito da tre siluri si
incendia e affonda capovolgendosi, Rodocanacchi organizza il salvataggio
dell’equipaggio e poi cede il proprio salvagente ad un marinaio e
scompare con la sua nave.
L’Incrociatore
“Alberico di Giussano” subisce la stessa sorte, circa mille uomini, due
terzi degli equipaggi, periscono insieme al loro comandante Ammiraglio
Toscano (MOVM)-
TENENTE DI
VASCELLO MOVM GIOVANNI BARBINI (1901) COMANDANTE
DELLA TORPEDINIERA “FABRIZI”
Guardiamarina
nel 1923, Sottotenente.di Vascello nel 1927, Tenente
di Vascello nel 1936, all’inizio
della II GM passa al comando della vecchia Torpediniera “Fabrizi” con la
quale l’11 novembre 1940, insieme
alla Motonave armata “Ramb III”, effettua una missione di scorta a un
convoglio italiano di quattro mercantili nelle acque del Canale di
Otranto.
Alle ore 01,05
tre incrociatori e due CT inglesi localizzano il convoglio, celati nelle
tenebre possono avvicinarsi fino a 6.000 metri e aprire il fuoco, la
“Fabrizi” si lancia immediatamente all’attacco attirando su di sé
l’offesa nemica per dare modo ai piroscafi di mettersi in salvo.
Nonostante
i gravissimi danni subiti, la morte e il ferimento di una
trentina di membri dell’equipaggio fra cui l’intrepido Barbini, la nave
non cessa di sparare fino a
che i quattro mercantili, divorati dalle fiamme, non si sono inabissati;
ai limiti della galleggiabilità e con la menomata efficienza delle
artiglierie la Torpediniera riesce a sganciarsi dal combattimento e
portarsi in porto.
La “Ramb III”
sparate una ventina di salve si è ritirata dallo scontro, il suo
comandante sarà processato per abbandono di posto di combattimento.
Barbini è
richiamato in servizio temporaneo nel 1955, consegue la promozione a
Capitano di Vascello nelle riserva navale nel 1961.
CAPITANO DI
CORVETTA GIUSEPPE CIGALA FULGOSI (1910-1977)
COMANDANTE LA TORPEDINIERA
“SAGITTARIO” E LA 6° SQUADRIGLIA
TORPEDINIERE - CITATO NEL
BOLLETTINO DI GUERRA 353-
Guardiamarina
nel 1930, nel 1933 col “Quarto” è nel Mare della Cina, nel 1935 a
Tientsin; Tenente di Vascello nel 1936 assume l’incarico di Ufficiale di
Ordinanza di S.A.R. il Duca di Genova.
Nelle II GM
comandante in 2° sul Cacciatorpediniere “Ascari”; il 22 maggio 1941 al
comando della Torpediniera
“Sagittario”di scorta ad un gruppo di motovelieri carichi di truppe
tedesche diretto a Creta impegna e attacca arditamente una rilevante
formazione navale inglese, danneggia gravemente con siluro
l’incrociatore “Gloucester” e il caccia “Kingston” riuscendo a salvare
il convoglio da sicura distruzione (MOVM).
Promosso
Capitano di Corvetta ha il
comando del Caccia “Euro”, nel 1942 come Capo di Stato Maggiore delle
Flottiglie Speciali in A.S. rimane ferito; nel novembre comanda la 6°
Squadriglia Torpediniere con insegna sull“Impetuoso”.
Il 9 settembre
soccorre i naufraghi della “Roma” trasportandone i feriti nelle Baleari,
il 13 l“Impetuoso”
e il”Pagaso” si autoaffondano per evitare la consegna prevista in
base alla clausole armistiziali, Cigala Fulgosi internato in Spagna
rimpatria nel 1944, promosso Capitano di Fregata, nel 1946 lascia il
servizio; decorazioni: 1 MOVM, 4 MBVM, 2CGVM.
CAPITANO DI
FREGATA MOVM GIUSEPPE MOSCHINI (1903-1943) COMANDANTE IL
CACCIATORPEDINIERE “BOMBARDIERE”-
Guardiamarina nel 1922, S.T. di Vascello nel 1924, in seguito
ottiene il brevetto di Osservatore Aereo ed è Capitano di Vascello nella
187° Squadriglia Idrovolanti, nel 1931 imbarca sul Sommergibile “Toti”,
poi come Ufficiale in 2° sul “Balilla”.
Capitano do
Corvetta nel 1936 comanda
il Sommergibile “Fratelli Bandiera”, quindi è Comandante Militare sulla
Nave Ospedale “Cesarea”, passa poi a dirigere la Squadriglia MAS di La
Spezia.
Nel 1939 sbarca
a Valona, promosso Capitano di Fregata inizia la II GM al comando della
2° Squadriglia MAS di Augusta partecipando a numerosissime missioni di
guerra nel Canale di Sicilia e nel Mediterraneo Centrale.
Nel luglio 1942
è al comando del CT “Bombardiere” con il quale partecipa allo scontro
navale del 17 gennaio 1943 nelle acque del Canale di Sicilia, l’unità
affonda colpita da un siluro che la spacca in due tronconi, Moschini
incurante della propria incolumità, si prodiga nel nobile tentativo di
portare in salvo il proprio timoniere, rimasto prigioniero tra le
lamiere contorte della plancia divelta e,
<…..nell’altruistico slancio trova nobile morte inabissandosi con
l’unità lasciando luminoso esempio
di generoso altruismo e di elevate virtù militari”>
come testimonia la MOVM.
Decorazioni: 1
MOVM, 1 MAVM, 1 MBVM, 1 CGVM -
GUERRA
ITALO-TURCA 1911-1912 –
Le
Compagnie da Sbarco della
Regia Marina, 1.732 elementi, agli ordini del Capitano di
Vascello Umberto Cagni sono le
esigue forze a disposizione del
Comando per occupare Tripoli sulle cui spiagge , con spavalderia
garibaldina, sbarcano il 5
ottobre 1911 alzando il Tricolore sulle fortezze espugnate e sul
Sultanieh, il castello del
governatore, quindi si schierano intorno all’oasi, ove, nei pressi dei
pozzi di Bu Meliana, nelle notti fra l’8 e il 9, respingono alcuni
attacchi turco-arabi,
riuscendo a mantenere ben salda la
difesa della città per i sette giorni necessari all’arrivo dei reparti
dell’Esercito.
Pubblicato nel
III Volume “Armi e Uniformi” (Di tutti i tempi e di tutti i Paesi) di
Vezio Melegari, pag.953, Editore COGED (Compagnia Generale Editoriale)
Milano 1980
Cartolina -
CAPITANO DI
VASCELLO MOVM IGNAZIO CASTROGIOVANNI (1896-1942)
COMANDANTE IL CACCIATORPEDINIERE “AVIERE”
Guardiamarina
nel 1916, durante la I GM imbarca su unità siluranti e di superficie,
Tenente di Vascello nel 1919 è a Costantinipoli e Smirne, trasferito in
s.p.e. nel 1920 è al comando Marina di laq Spezia e poi di La Maddalena.
Capitano do
Corvetta, comanda il Sommergibile “Santarosa” nel 1932 e il CT “Poerio”
nel 1933; Capitano di Fregata comanda il >CT “Giuseppe Sirtori”,
successivamente come Comandante in 2° dell’Incrociatore “Trento” è in
AO, Spagna, Albania.
Nella II GM è a
Tripoli presso il Comando Marina ed è promosso Capitano di Vascello nel
1942, comanda il CT “Vivaldi” e la 14° Squadriglia Cacciatorpediniere
segnalandosi nella Battaglia di Pantelleria (MAVM), nell’agosto dello
stesso anno è al comando del CT “Aviere” con il quale il 16 dicembre
1942 salpa da Napoli di scorta alla motonave tedesca “Ankara” diretta a
Biserta.
Il giorno
successivo il CT è improvvisamente centrato da due siluri di un
sommergibile nemico che ne provocano l’immediato affondamento,
Castrogiovanni
<…..”naufrago in un mare gelido e avverso, benché estenuato nelle forze
cedeva con sublime altruismo il suo posto su zattera ai più bisognosi e
scompariva poi nei flutti suggellando con generoso sacrificio la nobile
esistenza tutta dedicata alla Patria
e alla Marina”>, testimonia la motivazione della MOVM
Altre
decorazioni: 3 MAVM, 3 MBVM, 1 CGVM -
REPUBBLICA
SOCIALE ITALIANA (R.S.I) DECIMA FLOTTIGLIA MAS – BATTAGLIONE “FULMINE” –
III COMPAGNIA “VOLONTARI DI
FRANCIA” –
Dopo l’8
settembre 1943 in Francia tutte le rappresentanze ufficiali italiane
sparirono, tutto venne abbandonato: sedi diplomatiche, istituti
culturali e di commercio, scuole, Case del Fascio.
Alcuni giovani
italiani, figli di emigrati o di rifugiati in rotta di collisione con il
fascismo, spontaneamente e per molto tempo montarono la guardia a tutte
queste sedi, luoghi italiani all’estero, simbolo di una patria
abbandonata.
Questi ragazzi
italiani decisero che l’8 settembre era stato un vergogna inaccettabile.
Vollero fare
qualcosa: radunatisi alla Base Atlantica di Bordeaux, comandata dalla
MOVM Enzo Grossi, si arruolarono volontari nel “San Marco”.
Da lì la loro
sorte fu in Italia a combattere e morire per una patria che non avevano
mai conosciuto.
Noti come
battaglione “Longobardo”, furono prima inquadrati nel “Barbarigo”, poi
nel “Fulmine” dove formarono la III compagnia appunto chiamata
“Volontari di Francia”.
Presero parte
alle azioni di controguerriglia in Piemonte e parteciparono alla
liberazione di Alba.
Successivamente
inviati in Carnia sconfissero alcune bande partigiane.
Difesero i
confini orientali d’Italia nella sanguinosa battaglia di Tarnova
impedendo al IX Korpus titino la presa di Gorizia,
Rimasero in
armi sino al 28 aprile 1945.
Tempera
acrilica 0,35x0,50, l’originale nella quadreria dell’ISTITUTO
STORICO CARLO ALFREDO PANZARASA, Via Ghega 2- Trieste
CAPO MATAPAN
(OPERAZIONE GAUDO) 28-29 MARZO 1941IN MEMORIA DEI MARINAI ITALIANI
SCOMPARSI NELL’AGGUATO NOTTORNO
Oltre 2.300
menbri degli equipaggi degli incrociatori pesanti “Zara”, “Fiume”, “Pola”
e dei cacciatorpediniere “Carducci” e “Alfieri” sono scomparsi con le
loro navi nell’adempimento del proprio dovere in quel tragico,
drammatico evento, è giusto e doveroso ricordarli e tramandarne la
memoria
Dal Times del
23 febbraio 1961 : …..”che
Matapan sia stata una sconfitta italiana è fuori discussione, ma
che sia stata una grande vittoria inglese è assolutamente discutibile,
riconosciamo che Matapan fu una nostra fortunata e assai fruttuosa
azione navale, ma tributiamo anche onore alla Marina Italiana, quando
onore le è indubbiamente dovuto! “-
Pubblicata nel
mensile “La Tribuna del Collezionista” n° 252, febbraio 1998, a
compendio del trafiletto
“Le Navi di Matapan” di Ennio Giunchi, pag. 8 -
Cartolina -
“COMSUBIN”
RAGGRUPPAMENTO SUBACQUEI E INCURSORI “TESEO TESEI “ DELLA MARINA
MILITARE – (LE GRAZIE – VARIGNANO, LA SPEZIA).
ARDITI INCURSORI IN ESERCITAZIONE-
Tecniche
operative e evoluzioni di alcuni mezzi impiegati: canoe, battelli
pneumatici, rilascio in mare da elicottero, lancio in mare da
paracadute, Squadra Assalto Incursori in azione-
Cartolina
emessa a cura del “Comsubin”, proprietario dell’originale, nel
Cinquantesimo Anniversario della sua costituzione 1952-2002, per
l’occasione è stato emesso anche un folder contenente le quattro
cartoline ed una pubblicazione sulla Storia ed evoluzione degli
Incursori della Marina Militare Italiana-
Opera stampata
in cartolina anche dalla ASSI/CARD di Torino-
“JUNIO VALERIO
BORGHESE” (ROMA 1906 – CADICE 1974)
Specializzato
in armi subacquee fu presente come Tenente di Vascello sui Sommergibili
“Tricheco” e “Iride” in A.O. e in Spagna.
Nella II GM col
grado di Capitano di Corvetta fu al comando del “Pisani” e poi del
Sommergibile “Scirè”, col quale si rese protagonista
di leggendarie azioni offensive contro le basi navali inglesi di
Gibilterra e di Alessandria, meritandosi
la MOVM, il titolo di Cav. dell’Ordine Militare di Savoia e la
promozione a Capitano di Fregata
p.m.g.
Comandante
interinale del Reparto Subacqueo, l’8 settembre 1943 rifiutò la resa e
ricostituì nei quadri della R.S.I. la X^ Flottiglia MAS che rimase ai
suoi ordini fino al 25 aprile 1945.
Pubblicata sul
mensile “Diana Armi” n° 6, giugno 1999, pag. 10 nella rubrica “News”-
Pubblicata sul
mensile “Diana Armi” n° 12, dicembre 1999 ,pag. 8
LA BATTAGLIA DEL MARE DI GENOVA (21 GIUGNO 1747) RAPPRESENTA IL PRIMO CONFRONTO NAVALE TRA ITALIANI E INGLESI PRIMA DELLO SCONTRO DI PUNTA STILO DEL 9 LUGLIO 1940. Verso il tramonto del 21 giugno 1747 quattro galee al comando del Commissario Generale Francesco Maria Doria uscirono dal porto di Genova per intercettare alcuni bastimenti da trasporto scortati da una galeotta e nonostante l'intervento di sei vascelli inglesi ed il fuoco delle batterie degli assediati, le navi genovesi vinsero l'impari confronto riuscendo anche ad impadronirsi di un pinco carico di artiglierie e altro materiale. Le galee “Raggia” e “Patrona” riportarono lievi danni, le perdite fra gli equipaggi furono di tre caduti- Anche il 13 marzo 1748 nei pressi di Livorno la barca di padron Giuseppe Mainetto da Alassio riuscì, dopo tre ore di lotta accanita, a ridurre a mal partito uno sciabecco inglese permettendo ad un numeroso convoglio genovese di entrare indenne in porto: padron Mainetto fu ricompensato con il grado di “Capitano di Guerra”. ( da “Ordinamenti Navali della Repubblica nel Settecento” di Paolo Giacomone Piana).
Cartolina -
LA DIVISIONE NAVALE ITALIANA DELL'AMERICA MERIDIONALE-
Con la costituzione dell'Unità d'Italia il Governo inviò alcune unità della Marina nell'America Meridionale per difendere l'incolumità e gli interessi delle nostre comunità.
La base di appoggio fu istituita alla foce del Rio della Plata, nell'Isola della Libertà ( o dei Ratti) nella Baia di Montevideo (Uruguay) ove fecero scalo tutte le navi italiane impegnate in campagne oceaniche. Il 2 febbraio 1866 la corvetta “ Magenta”, prima unità della Marina Militare Italiana, salpò dalla base stazionaria di Montevideo per effettuare il giro di circumnavigazione del globo, era al comando del Capitano di Fregata Vittorio Arminijon.
Opera pubblicata su “I Bersaglieri” n° 3 luglio-settembre 2005 , dell’A.N.B della Regione Autonoma Friuli – Venezia-Giulia, a corredo del mio articolo sulle predette vicende, pagg.14-15 – Pubblicata sulla rassegna periodica dei non-collaboratori “Volontà” n° 7-10, luglio-ottobre 2005 nella rubrica “La cartolina di Parducci” con relativo articolo del direttore Vezio Melegari.
Cartolina
LA R.N. “ELBA” A SAN MUN-1899-
Ottenuto l'appoggio diplomatico britannico il Ministro degli Esteri Italiano Ammiraglio Felice Napoleone Canevaro, inviò il 26 febbraio 1899 la R.N. “Elba” nella Baia di San Mun (Cina) onde prenderne possesso come territorio in affitto e per conto dell' Italia. Tuttavia a causa della nostra impreparazione diplomatica non disgiunta dalla mancanza di conoscenza psicologica orientale, il governo cinese, forse sobillato dai russi e dai francesi, respinse le richieste verbali e scritte per cui il nostro Incrociatore, bene accolto dalla popolazione, fu costretto a togliere gli ormeggi dopo soli sei giorni di permanenza: Opera pubblicata su “I Bersaglieri” n° 4 ottobre-dicembre 2006 , dell’A.N.B della Regione Autonoma Friuli – Venezia-Giulia, a corredo del mio articolo, pagg. 28-29, sulle predette vicende. Pubblicata su “Volontà” n° 3-4 gennaio/aprile 2004 nella rubrica “La cartolina di Parducci” con relativo articolo del direttore Vezio Melegari.
Pubblicata su
“Italia Volontaria” periodico dell'Associazione Nazionale Volontari di
Guerra n°
2, maggio-agosto 2003 a
corredo del trafiletto dedicatomi col titolo “Non Soltanto Scrittori”.
Pubblicata sulla rassegna periodica
dei non-collaboratori “Volontà” n° 1-4, gennaio-aprile 2004 nella
rubrica “La cartolina di Parducci”, pag..21-
Cartolina -
LA R:N: “GARIBALDI” A MATUKU, ISOLE FIGI-1873- Negli anni in cui alcuni patrioti propugnavano presso l'indeciso Governo un impero coloniale italiano in Indonesia e in Polinesia, la R. Fregata “Garibaldi” al comando del Capitano di Vascello Andrea Del Santo, in giro di circumnavigazione del globo (1872-74) ebbe anche la ventura di sostare per alcuni giorni (30 giugno-10 luglio 1873) a Matuku, nelle Isole Figi, non ancora appartenenti alla corona britannica.
Opera pubblicata su “I Bersaglieri” n° 3 luglio-settembre 2006, dell’A.N.B della Regione Autonoma Friuli – Venezia-Giulia, a corredo del mio articolo, pagg. 17-18, sulle predette vicende.
Pubblicata su “Volontà” n° 3/6 marzo/giugno 2003, pag.13, a corredo dell' articolo del direttore Vezio Melegari sullo stesso argomento nella rubrica “la Cartolina di Parducci”
Pubblicata sul settimanale “Metropoli” (Lucca), venerdi 27 settembre 2002, a corredo dell'articolo “Alberto Parducci, l'arte nel segno della storia militare “ di Veronica Boggian.
Cartolina -
LA R.N. “PRINCIPESSA CLOTILDE” NEI SETTE MARI- La lunga campagna oceanica (1868-1871, miglia percorse 60.000) portò la R.N. “Principessa Clotilde” fino in Estremo Oriente alla ricerca ininterrotta di una qualsiasi colonia che avrebbe potuto occupare in nome e per conto dell'Italia.
Il Comandante Capitano di Fregata Carlo Alberto Racchia ebbe modo di sottoscrivere trattati diplomatici dal Giappone fino a Bangkok ed ebbe l'obbligo di estendere il suo viaggio al Borneo e a est dell'Australia.
Il 14 maggio 1870 l'unità entrò nella Baia di Sandakan (Borneo sett:) e i suoi marinai incendiarono un villaggio di pirati. A causa di varie contingenze e per le incertezze del nostro Governo il viaggio della “Principessa Clotilde” fu complessivamente negativo.
Opera pubblicata su “I Bersaglieri” n° 1 gennaio-marzo 2006, della A.N.B. della Regione Autonoma Friuli – Venezia-Giulia, a corredo del mio articolo, pagg.22-23, sulle predette vicende.
Cartolina -
La R.N. “REGINA
ELENA” A
ADALIA (ANTALYA) –
TURCHIA 1919-
Nel tentativo di partecipazione
alla spartizione della penisola
turca con
l'Inghilterra , Francia e Grecia, il 29 marzo 1919 una Compagnia da
sbarco della Corazzata “Regina Elena” occupò
il porto della città di Adalia (Antalya) precedendo di pochi
giorni un contingente italiano.
Col trattato di pace di
Sèvres del 10 agosto 1920
tra il sultano Mohammed VI
e gli Alleati, all'Italia fu riconosciuta
come zona d'influenza con mandato economico la vasta “zona di
Adalia”.
Tuttavia l'anno seguente , il 6 giugno 1920, le nostre truppe
iniziarono progressivamente a lasciare l'Anatolia, il ritiro si concluse
nell'aprile 1922.
Nella loro breve permanenza le nostre truppe costruirono strade e ponti.
Opera pubblicata a
pag. 17 su “ I Bersaglieri”
n° 1 gennaio-marzo 200 dell’A.N.B. della Regione Autonoma Friuli
– Venezia-Giulia, a corredo del mio articolo sulle predette vicende.
Cartolina -
LA R.N. “SAN
GIORGIO” A TOBRUK – 10 GIUGNO 1940 – 22 GENNAIO 1941.
Il 13 maggio
1940 il vecchio incrociatore “San Giorgio”, adibito alla difesa
contraerea e navale della piazzaforte
di Tobruk, fu ormeggiato all’ingresso della baia in una zona di
bassi fondali, mimetizzato con i
colori dell’ambiente, circondato e protetto da un recinto parasiluri
completo.
Notevole fu
l’apporto del tiro contraereo dei suoi cinque complessi binati da
100/47, dei tre complessi di mitragliere da 20 e dei quattro da 13,2, si
calcola che furono sparati circa 13.000 colpi da 100 mm e 120.000 di
mitragliera mentre le artiglierie di grosso calibro effettuarono 25
salve da 245 e 45 da 190.
256
preallarmi, 291 allarmi (60 notturni), 115 azioni di fuoco c.a.
coinvolsero il “San Giorgio” che subì anche dieci attacchi navali e
aerei, di siluramento o di bombardamento,
portati direttamente alla nave.
47 aerei furono
colpiti o abbattuti dal tiro c.a., nelle reti parasiluri si impigliarono
39 siluri.
Con la caduta
della piazzaforte
l’incrociatore fu fatto
saltare in aria
dall’equipaggio alle ore 4,15 del 22 gennaio 1941, 6 ufficiali e 3
comuni riuscirono a
sfuggire alla cattura riportando in Patria la Bandiera.
Il 28 giugno
1940, alle ore 17,20, appena cessato l’attacco alla base di 12
bombardieri inglesi, l’intenso fuoco contraereo riprese contro velivoli
in avvicinamento, uno di essi fu abbattuto, era pilotato personalmente
dal Maresciallo dell’Aria Italo Balbo, Governatore della Libia, che perì
con tutti gli altri membri dell’equipaggio; fu impossibile stabilire se
il colpo che abbattè l’
S.79 fosse stato sparato, come si disse , dal “ San Giorgio” –
Cartolina -
LA R.N.”VITTOR PISANI” A ORANGERIE BAY- NUOVA GIUNEA-1873- La corvetta “Vittor Pisani”, al comando del Capitano di Fregata Giuseppe Lovera di Maria, fu la seconda unità della Marina a effettuare un giro di circumnavigazione (1871-1873) per continuare l'opera efficace di penetrazione politica e economica italiana iniziata da altre unità militari.
In 869 giorni percorse 48.000 miglia e visitò 41 porti.
Il 7 gennaio
1873 la corvetta si inoltrò nella Baia degli Aranci ove ad un suo ampio
bacino interno fu dato il nome di Vittor Pisani; la sosta durò tre
giorni. Lovera intuì
che quella potesse essere una buona base per future missioni o stazioni
italiane, tuttavia per non suscitare
contrasti con
potenze europee, specie l'Olanda, che ritenevano quei territori soggetti
alla propria sovranità o in procinto di esserlo, ancora una volta il
Governo rinunciò alla realizzazione di un qualsiasi progetto di colonia
in quei lontani mari. Opera
pubblicata su “I Bersaglieri” n° 2 aprile -giugno 2006 , dell’A.N.B.
della Regione Autonoma Friuli – Venezia-Giulia, a corredo del mio
articolo, pagg.19-20, sulle predette vicende.
Cartolina -
L’AFFONDAMENTO
DELLA CORAZZATA “ROMA” ()SETTEMBRE 1943)
Il 9 settembre
1943, disposta in un’unica linea di fila con a riva le Bandiere di
combattimento, il nerbo della flotta italiana uscita alle ore 03,00 da
La Spezia e Genova, procedeva nelle acque dell’Asinara, al comando
dell’Ammiraglio Carlo Bergamini (insegna sulla corazzata “Roma”).
Alle ore 16,18
la R.N. “Roma”, colpita da due bombe
radiocomandate lanciate da aerei tedeschi, affondava.
L’Ammiraglio
Romeo Oliva (insegna sull’incrociatore “Eugenio di Savoia”)
subentrava nel comando e solo al mattino del 10 ordinava di
issare sui pennoni il “Pennello Nero” della resa, in esecuzione alle
clausole concordate con gli anglo-americani.
Alla memoria
dell’Ammiraglio Bergamini (MOVM) dei suoi 1.326 ufficiali e marinai e
delle numerose migliaia degli altri ufficiali e marinai degli equipaggi
della Regia Marina che i tre anni di battaglie li hanno onorevolmente
preceduti nei cupi abissi del Mare
Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico, ci inchiniamo commossi e
riverenti.
Pubblicata sul
mensile “Diana Armi” n° 12, dicembre 1997, pag. 8-
Pubblicata su
“La Tribuna del Collezionista” n° 250, dicembre 1997-
Cartolina -
“COMSUBIN”
RAGGRUPPAMENTO SUBACQUEI E INCURSORI “TESEO TESEI” DELLA MARINA MILITARE
(LE GRAZIE – VARIGNANO, LA SPEZIA)
ARDITI
INCURSORI IN MISSIONE
ALL’ESTERO-
Gli Incursori
della M.M. sono tra i primi reparti di militari impiegati nelle
operazioni di Pace e di Umanità, a partire da 1982 hanno partecipato a
tutte le attività militari condotte dall’Italia per ristabilire la pace
ed il rispetto dei diritti umani della popolazione locale.
Cartolina
emessa a cura del “Comsubin”, proprietario dell’originale, nel
Cinquantesimo Anniversario della sua costituzione 1952-2002, per
l’occasione è stato emesso anche un folder contenente le quattro
cartoline ed una pubblicazione sulla Storia ed evoluzione degli
Incursori della Marina Militare Italiana-
Opera stampata
in cartolina anche dalla ASSI/CARD di Torino-
“COMSUBIN”
RAGGRUPPAMENTO SUBACQUEI E INCURSORI “TESEO TESEI” DELLA MARINA MILITARE
– (LE GRAZIE-VARIGNANO, LA SPEZIA).
ARDITI
INCURSORI IN ATTIVITA’ DI NUOTO SUBACQUEO CON LA STORICA EVOLUZIONE DEI
MATERIALI-
L’acquaticità
costituisce la più importante abilità dell’Incursore di Marina, durante
la II GM le forze d’incursione della Regia Marina , al tempo X
Flottiglia MAS, si imposero all’ammirazione dell’avversario
portando audaci attacchi contro navi nemiche nei porti, forzando
arditamente munitissime
difese –
Cartolina
emessa a cura del “Comsubin”, proprietario dell’originale, nel
Cinquantesimo Anniversario della sua costituzione 1952-2002, per
l’occasione è stato emesso
anche un folder contenente le quattro cartoline ed una pubblicazione
sulla Storia ed evoluzione degli Incursori della Marina Militare
Italiana-
Opera stampata
in cartolina anche dalla ASSI/CARD di Torino-
“COMSUBIN”
RAGGRUPPAMENTO SUBACQUEI E INCURSORI “TESEO TESEI” DELLA MARINA MILITARE
– (LE GRAZIE-VARIGNANO, LA SPEZIA).
ARDITI
INCURSORI IN AVVICINAMENTO DAL MARE CON MATERIALI
ED EQUIPAGGIAMENTI SPECIFICI-
Il mare è
l’ambiente attraverso il quale l’Incursore della M.M. effettua
l’avvicinamento all’obiettivo d’interesse-
Cartolina
emessa a cura del “Comsubin”, proprietario dell’originale, nel
Cinquantesimo Anniversario della sua costituzione 1952-2002, per
l’occasione è stato emesso anche un folder contenente le quattro
cartoline ed una pubblicazione sulla Storia ed evoluzione degli
Incursori della Marina Militare Italiana-
Opera
stampata in
cartolina anche dalla ASSI/CARD di Torino-
LE GRAZIE –
VARGNANO, LA SPEZIA (19 OTTOBRE 1952-2002)-
CINQUNTENARIO
DEGLI ARDITI SUBACQUEI “COMSUBIN” DELLA MARINA MILITARE, DEGNI EREDI
DEGLI EROI DELLA “DECIMA MAS” –
Elementi del “Comsubin”
in esercitazione – 1964-
Cartolina -